I finanzieri di Siracusa hanno scoperto una complessa truffa che ha portato al sequestro preventivo di beni e crediti d’imposta per oltre 10 milioni di euro. La truffa è stata ideata dal rappresentante di una società di costruzioni siracusana, che ha simulato la costituzione di un condominio che in realtà non è mai esistito, al fine di ottenere indebiti vantaggi fiscali.
Tutto è partito dall’acquisto di un albergo in disuso di oltre 5.000 metri quadrati, situato nel capoluogo e rilevato per circa un milione di euro. L’edificio, completamente abandonato, è stato trasformato dalla società in un moderno complesso residenziale, i cui appartamenti risultano in parte già venduti, grazie a un articolato progetto di riqualificazione realizzato a spese dello Stato.
Per compiere l’operazione illecita, l’impresa ha proceduto al frazionamento catastale dell’immobile, ricavando 101 unità tra appartamenti, box auto e moto, e successivamente alla stipula di cinque contratti preliminari di vendita con soggetti compiacenti, tra cui la moglie del rappresentante legale e alcuni familiari dei soci.
Pochi giorni più tardi, i cinque privati e il rappresentante della società si sono riuniti inscenando un’assemblea nel corso della quale hanno redatto un verbale che sanciva la nascita di un condominio. Tuttavia, dietro quelle carte non vi era stato alcun reale trasferimento di proprietà, poiché i contratti preliminari comportavano solo un impegno di vendita reciproco tra le parti e, pertanto, nella realtà, tutti gli appartamenti hanno continuato a fare capo all’impresa che aveva acquistato originariamente l’intero edificio.
Il “condominio” ha poi sottoscritto tre contratti di appalto per l’efficientamento energetico, l’installazione di impianti fotovoltaici e l’adeguamento sismico dell’edificio, affidando gli interventi a un consorzio con sede in provincia di Ragusa. Al termine dei lavori, ha inviato all’Agenzia delle Entrate un’istanza per il riconoscimento di crediti d’imposta per circa 15 milioni di euro, ottenendo agevolazioni per “soli” 10 milioni.
Le indagini hanno successivamente accertato che i crediti fiscali, generati in modo illecito, sono stati ceduti al consorzio che aveva eseguito i lavori, il quale a sua volta li ha trasferiti a una società multinazionale del settore energetico, risultata completamente estranea alla frode.
L’autorità giudiziaria ha disposto l’iscrizione nel registro degli indagati di 11 soggetti, una società e dieci persone fisiche, per i reati di truffa ai danni dello Stato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha poi disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, di beni, conti correnti e crediti fiscali della società di costruzioni e dei falsi acquirenti per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.
