Nel territorio di Gela e della Piana, che si estende su più comuni della zona Sud della provincia di Caltanissetta, le tre dighe, ovvero le dighe Comunelli, Disueri e Cimia, sono praticamente vuote a causa della mancanza di precipitazioni significative e dell’inefficienza della gestione delle risorse idriche. Le recenti piogge autunnali e invernali, seppur utili per i campi agricoli, non sono state sufficienti a riempire le dighe in vista dei prossimi mesi di gestione delle risorse idriche, richiedendo quindi una gestione ottimale delle risorse idriche e una prevenzione delle carenze idriche.
Il territorio di Gela, potenzialmente garantito da almeno tre bacini artificiali, le dighe Comunelli, Disueri e Cimia, potrebbe disporre di una risorsa idrica preziosa per l’agricoltura e l’irrigazione, ma la situazione attuale è critica a causa della mancanza di manutenzione e dell’inefficienza dell’interconnessione tra le dighe. L’assessore all’agricoltura del Comune di Gela Filippo Franzone sottolinea che la diga Comunelli può invasare al massimo centomila metri cubi a causa del fango accumulato negli anni, mentre la diga Disueri non sta invasando a causa del cedimento della spalla, un problema che richiede interventi di manutenzione e riparazione urgenti per garantire una gestione efficace delle risorse idriche. La diga Cimia può arrivare a tre milioni di metri cubi, ma senza un’interconnessione efficiente non riesce a ricevere quantitativi sufficienti di acqua, compromettendo la gestione ottimale delle risorse idriche della zona.
I dati ufficiali del dipartimento regionale dell’autorità di bacino del distretto idrogeografico Sicilia indicano che, per il mese di dicembre, la diga Comunelli ha un volume di 0,10 Mmc su una capacità totale di 8,00 Mmc, la diga Disueri ha un volume di 0,04 Mmc su 23,60 Mmc di capacità e la diga Cimia ha un volume di 1,76 Mmc su 10 Mmc. La poca acqua che viene distribuita spesso non arriva a causa di condotte vetuste o soggette a guasti, un problema che aggrava le difficoltà di gestione delle risorse idriche locali e richiede interventi di manutenzione delle infrastrutture idriche e di prevenzione delle carenze idriche.
Il presidente dell’ordine provinciale degli agronomi Piero Lo Nigro sottolinea che l’interconnessione tra le dighe Disueri e Cimia non è efficiente da almeno quattro anni e che la progettazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) non sta andando avanti, un fatto che sta rallentando la risoluzione delle criticità legate alla gestione delle risorse idriche locali e alla prevenzione delle carenze idriche. Lo Nigro afferma che il territorio sconta almeno ventidue anni di inerzia della politica e della tecnica, e che le manutenzioni possono attenuare i disagi ma non risolvono la questione generale e strutturale legata alla gestione delle risorse idriche e alla prevenzione delle carenze idriche, richiedendo quindi una gestione sostenibile delle risorse idriche.
La scorsa estate, il governo regionale ha fatto ripartire il dissalatore nell’area industriale di Gela per prevenire carenze idriche nelle città della zona e fino alla provincia di Enna, ma l’acqua del dissalatore non è destinata alle campagne, un fatto che sottolinea la necessità di una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse idriche del territorio. Vincenzo Giudice conclude che circa 130 milioni per i tre dissalatori sono stati trovati nell’arco di pochi mesi, ma producono quantitativi che dalla diga Disueri vengono sversati nell’arco di un minuto o poco più, sottolineando l’urgenza di risolvere i problemi legati alla gestione delle risorse idriche locali e alla prevenzione delle carenze idriche, nonché la necessità di una gestione ottimale delle risorse idriche e di una prevenzione efficace delle carenze idriche.
